Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da una violenta offensiva della borghesia e dal constante arretramento della socialdemocrazia: smantellamento dello stato sociale, dell’istruzione pubblica, profondi cambiamenti del mondo del lavoro a spese dei lavoratori, il riarmo di uno stato alla “Grande Fratello“, razzismo e oppressione femminile. La classe operaia si trova sempre più nella difensiva. I borghesi cercano di sfruttare questa situazione per tornare ancora più indietro nel tempo e abolire completamente le conquiste sociali e democratiche degli ultimi decenni.
Le donne sono sottoposte all’oppressione in molteplici modi. Noi rivendichiamo la creazione di scuole diurne e asili-nido e altri istituti pubblici e liberamente accessibili, con lo scopo di liberare le donne dal doppio e triplo carico a cui la maggior parte di loro sono sottoposte.
Ci opponiamo nettamente a qualsiasi propaganda razzista e caccia alle streghe dell’SVP e delle altre organizzazioni di estrema destra. Il ricondurre agli immigrati tutti i problemi sociali, nasce non solo da un’evidente cortezza di vedute, ma dal sistema stesso. Si tratta di dividere la classe operaia tra autoctoni e stranieri per così indebolirla, quindi non c’è da meravigliarsi se la direzione dell’SVP è piena zeppa di grandi imprenditori e altri pezzi grossi. Togliamo ai razzisti l’acqua in cui nuotare e lottiamo uniti per le nostre condizioni di vita e di lavoro. Perchè non sono gli stranieri i parassiti sociali ma i signori e le signore svizzere seduti nelle poltrone del potere!
Ritiro di tutte le misure di risparmio nella scuola e nell’università. Lo stato deve garantire il finanziamento di un sistema educativo di alta qualità per consentire a tutti una buona istruzione.No ai finanziamenti privati alla scuola media e superiore. Le aziende non devono avanzare nessuna pretesa nei confronti delle scuole.
La polizia si sposta sempre più a destra – sistemi di sorveglianza, provvedimenti di evacuazione, leggi sugli hooligan ecc. Un po’ alla volta l’apparato statale si equipaggia. Ciò che viene apparentemente rivolto contro la “criminalità organizzata“ può velocemente diventare un’arma contro chiunque non voglia sottostare a questo sistema.
Fino a quando il principio ultimo nell’industria, nel settore energetico, nei trasporti e nella produzione di beni di primo consumo sarà la massimizzazione capitalistica del profitto, l’ambiente sarà devastato con tutte le conseguenze negative per la salute dell’umanità.
Il sistema sanitario deve essere liberamente accessibile a tutti. No a ulteriori risparmi e tagli agli ospedali. No a costi per chi deve ricorrere al servizio sanitario. Nazionalizzazione delle aziende farmaceutiche. Non si deve permettere che si facciano profitti sulla salute delle persone!
Noi rigettiamo la riforma 11-AHV pianificata dal governo e dal parlamento.
In questa società c’è abbastanza lavoro. Nella loro caccia a massimi profitti gli imprenditori si basano su licenziamenti e ristrutturazioni. Chi vuole mantenere il lavoro deve lavorare sempre più duramente e più a lungo – per questo cresce l’esercito dei disoccupati. Noi rivendichiamo una significativa riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario. No al costante ricorso agli straordinari.
Ciò che ci viene venduto come “nuovo miracolo del lavoro” non è nient’altro che la creazione di un settore a salari più bassi: lavori con cui non si può certo vivere. Con la forza lavoro “flessibile” si vogliono attaccare i salari e le conquiste sociali di tutti i lavoratori dipendenti.
Noi rivendichiamo la nazionalizzazione di tutte le industrie private sotto il controllo democratico e la gestione dei lavoratori.
Il governo vuole spezzare il potere del movimento operaio. I contratti collettivi devono essere smantellati. Nelle fabbriche tira una brutta aria per gli attivisti sindacali combattivi. I padroni pensano che sia arrivato il momento di rinunciare al patto sociale. Noi difendiamo le nostre organizzazioni contro questa offensiva.
La SP ha fatto in questi ultimi anni il lavoro sporco del capitale. Lo spostamento a destra della socialdemocrazia, il rinnegamento delle sue radici come partito operaio hanno portato alla sconfitta elettorale. Noi lottiamo nella socialdemocrazia per una svolta socialista.
Rivendichiamo la nazionalizzazione di tutti i settori chiave dell’economia (banche, istituzini finanziarie, grandi aziende ecc.) sotto il controllo operaio e la gestione dei lavoratori e dei consumatori.
No all’Europa del capitale e alla sua politica di smantellamento dello stato sociale e di militarizzazione. La nostra solidarietà vale per tutti quelli che come noi resistono contro lo sfruttamento e l’oppressione imperialista.
Winterthur 29.04.2008